"Il Messaggero" del 09-11-2009

IL MESSAGGERO

lunedì, 9 novembre 2009
 
Quel tesoro da disseppellire di parole morte
di Raffaele Simone

 

Sarebbe bello se la sfuriata (che si sta estinguendo) sulla necessità di insegnare il dialetto locale nelle scuole stimolasse indirettamente, almeno, tanti libri come questo, uno per ciascuna delle zone dialettali di questo scombinato paese.Brizio Montinaro, che secondo regole misteriose è insieme attore di classe e antropologo non meno acuto, pubblica in un volume elegante (Il tesoro delle parole morte, Argo Editore, 160 pagine, 18 euro) una raccolta di liriche popolari della parte greca del Salento la cosiddetta "Grecia" salentina. Qui migrarono in epoca ancora non definita importanti comunità greche, che trapiantarono sulla costa salentina la loro lingua e la infiltrarono anche nelle altre parlate. Oggi la comunità è quasi estinta, il grico non lo parla quasi più nessuno; ma sopravvivono i testi, di narrazione e in verso, che continuano a tramandarsi.

I bellissimi versi raccolti da Montinaro testimoniano in maniera folgorante il carattere insopprimibilmente stratificato e meticcio della nostra cultura in tutti i suoi distretti: si mescolano le scritture (l'alfabeto greco si alterna a quello latino), si mescolano le lingue (la parlata salentina si impasta senza parere con il grico degli autoctoni, sicché alcuni pezzi, scritti in grafia latina, sono mescolanze di grico e di dialetto), e, soprattutto, la tradizione popolare, perfino plebea, risente a distanza di secoli dei toni aerei e mitici dei lirici ellenici dell'età d'oro. Tutto è mischiato in tutto, sulle coste del Mediterraneo, come Montinaro spiega in una sua lunga premessa, in cui il movente biografico s'intreccia con l'esplorazione fredda dei dati di fatto. Un bellissimo campione minimo: "Ce umme umme panta 'su mu lei/ ce umme umme, ce 'n en' umme mai/ ce umme umme, ce 'su me tradei/ ce umme umme, ce o ceros pai" ("E 'sì' e 'sì' sempre tu mi dici/ E 'sì' e 'sì', e 'sì' non è mai/ E 'sì' e 'sì', e tu mi tradisci/ E 'sì' e 'sì', e il tempo se ne va.")