La Gazzetta del Mezzogiorno, 5 Giugno 2010

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

 

5 giugno 2010

 

SUCCESSO A ROMA. LO SPETTACOLO IDEATO DA BRIZIO MONTINARO

«Danzare col ragno» musica e letteratura intorno alla tarantadi Osvaldo Scorrano

 

“Danzare col ra­gno” è il sugge­stivo titolo del concerto-spet­tacolo che l'attore, scrittore e an­tropologo salentino Brizio Montinaro (anche autore del progetto) ha proposto, assieme all'Ensemble Terra d'Otranto
diretto da Doriano Longo, a chiusura della stagione da ca­mera di Santa Cecilia alla Sala Sinopoli dell'Auditorium-Parco della Musica. Elegante, raffinato, prezioso, lontano dalle di­mensioni oceaniche della Notte della Taranta, che trasforma Melpignano in una Woodstock salentina, Danzare col ragno s'è rivelato una sorta di itinerario guidato tra le letture di testi sto­rici sul tarantismo e l'esecuzio­ne di musiche che sono servite da «medicamento» per i “taran­tati”. Un viaggio magico tra sorprendenti pagine di letteratura, scritte da uomini di chiesa, filosofí, medici, viaggiatori e an­tropologi, molte delle quali sco­perte dallo stesso Montinaro, che le ha recitate con lucida pa­dronanza. Pagine tratte dallaTerra del rimorso di Ernesto De Martino , con cui s'inizia e fi­nisce il concerto, si alternano a quelle di autori di diversa na­tura, che di tarantismo si sono occupati col passare dei secoli, mentre attorno a quelle parole s'è innervata fitta una ragnatela di note, di musiche tradizionali del Salento, di Passacaglíe, di Tarantelle, di Pizziche, che un tempo s'usavano per guarire dai morsi dal ragno velenoso. Parole e note per far luce sul mistero di quel male oscuro che «pizzicava» freneticamente sia «La nobildonna di Lucera Ta­rantata» (da De Phalangio apulo di L. Valletta,1706) che «La Ta­rantata Lisa» (da Finibusterre di L. Corvaglia, 1929), per scoprire che la musica terapeutica per le «tarantate» non è stata sempre quella frenetica che oggi si co­nosce col nome di «pizzica», ma musica ben diversa. Soprattutto musica barocca, cui fanno da contrappunto languide e melan­coniche armonie che l'Ensemble Terra d'Otranto ripropone con luminosa bellezza. Violini barocchi, tiorbe, chitarre spa­gnole, tamburelli fatti vibrare dalla direzione di Doriano Lon­go e impreziositi dalle voci di Emanuele Licci e Anna Cinzia Villani. Sulle ultime parole di Brizio Montinaro che recita “La Taran­tata di Nardò” (da La terra del rimorso di De Martino), s'alza incisiva, vertiginosa la voce di Anna Cinzia Villani, che con la sua Pizzica infuocata ricrea sof­ferenza, eccitazione, sfinimento e guarigione di una «tarantata».
Un brivido, poi un applauso interminabile. . .