CANTI DI PIANTO E D'AMORE... IN MUSICA!

L’anno si chiude con due buone notizie ancora sorprendenti. Tre nuovi autori hanno trovato ispirazione per le loro opere  leggendo CANTI DI PIANTO E D’AMORE DALL’ANTICO SALENTO.

Sono: Antonino  Chiaramonte  che ha composto un lavoro della durata di 13 minuti lavorando su  un lamento funebre  che ha intitolato MOROLOJA e Fabio Lorenzi e Paolo Fontana degli ECOVANAVOCE che hanno composto ben quattro brani del loro nuovo disco,  uscito in questi giorni, dal titolo ECOVANAVOCE.  Anche questi utilizzando testi dello stesso libro: lamenti e canti d’amore in grico e in dialetto romanzo.

Scrive Chiaramonte in una nota a proposito della sua composizione: “La struttura formale del brano è suggerita e deriva sia dagli oggetti sonori elaborati dalle registrazioni con i due musicisti sia dalla semplice ed arcaica struttura del canto originale con l’attenzione focalizzata soprattutto alla sua funzione rituale e drammatica di cui si cerca, per evocazione, di restituirne intatta l’autenticità”.

Nora Tigges-Mazzone è la voce femminile, Umberto Papadia voce e percussioni.

MOROLOJA è un'impressionante rappresentazione sonora dell'aldilà esattamente come i lamenti del mio libro lo descrivono. E' un'opera che già dal primo ascolto mi ha lasciato senza fiato. Grazie Chiaramonte!

 

 

Preghiera,  Fandango, Tangu te lu suspiru e Canzone del sole e della luna sono invece i quattro brani di ECOVANAVOCE. Quattro bizzarre composizioni esemplari su come si può lavorare utilizzando materiali importanti della tradizione per fare musica nuova. Lamenti vengono eseguiti sul ritmo di fandango o di tango e via dicendo! Il salto mentale che si fa fare all’ascoltatore, salentino soprattutto, è enorme ma il lavoro risulta piuttosto efficace.

Sarebbe ora il caso che le Istituzioni (Regione, Provincia, Grecìa salentina ecc. insieme alla casa editrice Bompiani) o qualche imprenditore privato, si decidessero ad organizzare una serata intera con le musiche scritte sulla base dei testi del libro. Si potrebbe intitolare CANTI DI PIANTO E D’AMORE… in musica  volendo con questo significare in maniera tangibile quanto la lettura di un libro può seminare, quanto questo libro può generare, quanto può produrre e, infine, quanto un artista può comunicare ai suoi simili e ad un vasto  pubblico di lettori e ascoltatori. Che ne dite?! E' una buona idea?

         

 

 

 

 


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Commenti

Caro Brizio, il libro è bellissimo e non mi meraviglio che ispiri altri canti e altre musiche. Sono ansioso di leggere il seguito... Un saluto dalle Murge.

Ti ringrazio molto per l'apprezzamento, caro amico delle Murge. Presto però potrò annunciare un'altra novità importante su questo tema. Intanto a giorni è in libreria il nuovo libro. Spero ti piaccia anche questo.

Brizio