CORRIERE DELLA SERA
30 maggio 2010
Il rito esorcistico della tarantella
di Luigi Bellingardi
Programma davvero inconsueto quello dell'altra sera a segnare la conclusione della stagione da camera di Santa Cecilia. Protagonista la «tarantella» secondo un ampio ventaglio di generi e di funzioni nella proposta musicale dell’ Ensemble Terra d'Otranto, fondato nel 1991 da Doriano Longo che ne é tuttora il direttore. A cominciare dal rapporto con l'antica origine del tarantismo e con il ruolo terapeutico attribuito dalle credenze popolari alla cura magica degli effetti delle punture della taranta, grosso ragno che provocava gravi turbamenti nervosi. Tarantella però anche come rito esorcistico e liberatorio di pene d'amore, dall' angoscia alla melanconia, dall'apatia all'ossessione.
Concerto di tarantelle, come spettacolo scandito dagli interventi al microfono di Brizio Montinaro nella lettura di testimonianze d'ogni ceto sociale, della dama aristocratica al vescovo nordista ai poveri diavoli, tutti vittime della taranta, e in ogni età, dal medioevo ai giorni nostri, più frequentemente nell'epoca barocca del nostro meridione e del sud della Spagna. Nell'alternarsi di buio profondo e di improvvise lame di luce l' Ensemble Terra d’ Otranto (Doriano Longo violino barocco, Luca Tarantino chinarra spagnola, Pierluigi Ostuni tiorba, Emanuele Licci chitarriglia e voce, Anna Cinzia Villani canto e castanuelas, Roberto Chiga tamburi) ha dipanato le vaie fasi di Danzare col ragno, iniziando con «Ritmo meridiano» di stampo ipnotico per addormentare i bambini. Poi forme sempre più variate negli abbellimenti con prevalenza di pezzi di gusto improvvisatorio e con tarantelle di ascendenza spagnola. Particolare interesse hanno destato alcuni «Antidoti» cioè le musiche che venivano suonate nella dimora stessa del tarantolato: motivi popolari in attesa della scintilla che induceva il paziente a dar inizio a qualche movimento simbolico, individuato il quote il ritmo, con la danza, si faceva progressivamente più frenetico sino allo sfinimento (e forse alla guarigione). Per finire le versioni moderne, denominate «Pizziche», con la «Pizzica a botta» suonata a memoria dall' Ensemble ai buio. Fuoriprogramma, la «Tarantata Lisa» che la Villani ha danzato can vertiginoso ritmo.