il Corsivo

con Brizio Montinaro

 

di Adolfo Maffei

 

28 Luglio 1999

 

Scrittore, attore, antropologo.

 

Ma soprattutto un salentino

 

"Il vaso di Pandora" è tra gli appuntamenti culturalmente più importanti di "OtrantoFestival '99", la grande rassegna organizzata dalla Provincia e dal Consorsio dei Comuni della Grecìa Salentina. E Brizio Montinaro ne è il protagonista. Via da Calimera a 18 anni per seguire la vocazione della recitazione, non ha mai abiurato le proprie radici grike. "Provo sempre emozioni fortissime: gli odori, i sapori, la musicalità della lingua, la gente di casa mia". La grande attesa per lo spettacolo. Che ha una sorpresa nel finale: "Un vero e proprio colpo di scena ideato dal regista Tramacere, della Cooperativa Koreja"

"Brizio Montinaro è nato a Calimera di Lecce. E' una delle più singolari personalità del mondo dello spettacolo. Attore per professione e antropologo per vocazione. La distanza tra i due ambiti di interesse ha alimentato per anni l'idea che esistessero due persone con lo stesso nome: una appartenente al mondo dello spettacolo, l'altra inserita in qualche università italiana. Solo da poco le due figure si sono ricongiunte grazie a Maria Corti che in più occasioni pubbliche ne ha parlato, mettendo in rilievo la singolarità di Brizio Montinaro". Se volete, questo passaggio è tante altre cose sul conto del mio ospite "in Poltrona" di questa settimana, le potrete trovare su Internet (http://www.briziomontinaro.it), questa specie di immensa, immane piazza in cui la città-pianeta lascia che tutti i suoi cittadini si incontrino per conoscere e conoscersi, al costo di una telefonata urbana. Intervistare persone come Montinaro, che è attore di cinema, teatro e televisione, nonchè autore di numerosi libri di successo e studioso della cultura salentina, è un autentico piacere. Ma anche un rischio: piacere, perchè approfondisco una personalità di spessore culturale autentico; rischio perchè raramente riesco a condensare in otto o nove cartelle tutto quanto emerge dalla registrazione e dai miei appunti. Insomma, paradossalmente, se dovessi valutare questa parte del mio lavoro settimanale con il parametro della "fatica", è meglio un personaggio acqua e sapone che un intellettuale.
L'occasione di un incontro con questo personaggio me l'ha offerta Franco Ungaro, patron della Cooperativa teatrale Koreja, una delle pochissime attive sul territorio, che seguo e stimo fin dalla sua fondazione. Lo spettacolo "Il vaso di Pandora" che Koreja ha incubato e prodotto, va in scena proprio questa settimana e costituisce, a mio avviso, il punto più alto della prima edizione di "OtrantoFestival '99"...