Puglia

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Quotidiano di vita regionale
Venerdì 10 settembre 1999

 

Brizio Montinaro protagonista di uno spettacolo originale
Il Salento magico rivive nel linguaggio poetico del <vaso di Pandora> distrutto nella calda notte.

 

LECCE - Il vaso di Pandora va in mille pezzi sul palcoscenico accarezzato dalla luna rossa di una sera d'estate e dal canto delle cicale insonni.
Il pubblico guarda la sua metafora: un'anguria grande e rossa, ha un attimo d'esitazione e poi applaude con addosso il brivido della vera, autentica poesia, lo stesso che devono aver provocato negli anfiteatri della Grecia Sofocle e Aristofane, con la stessa luna e le stesse cicale.
Per Brizio Montinaro, la sua performance di quasi due ore con i versi della Grecia, classica e moderna e della Grecia salentina (è nato a Calimera, nel cuore della terra dove si parla il griko e lo si insegna in appositi corsi), c'è la standing ovation, gli abbracci, gli autografi che lo sorprendono come la prima volta.
"Il vaso di Pandora" ha attraversato l'estate salentina come una scarica di elettricità. Da Otranto a Leuca, passando per la terra dove Montinaro è nato (Zollino e Sternatia), forse sarà ripreso a settembre e poi andrà in giro per l'Italia. Un teatro '1ibero', lo definisce l'attore, "pensando di essere guardati da gente che non è di qua". E che pure nasce e si radica in un contesto sospeso in una terra dove il mito si respira con l'aria, la fiaba è connaturata allo stesso Dna della sua gente, la poesia è epos, etos, agorà dove l'anima può librarsi in tutta libertà in cerca di emozioni non superficiali ed effimere...

Francesco Greco