La Repubblica

5 maggio 2011

Morolòja kài erotikà

Da una silloge di canti dell'antico Salento greco amorosamente raccolti e tradotti da Brizio Montinaro è nata un'ode bellissima che Ivan Fedele ha affidato a soprano e quartetto d'archi. Vari frammenti svolgono lamenti e dichiarazioni d'amore introdotti, conclusi e inframmezzati da una quartina che Fedele con piccole variazioni utilizza come ritornello. Versi scritti sulla pietra, che gli strumenti dolcemente scalfiscono, mentre la voce li proclama con moderna autorevolezza, onde f a r n e comprendere l'eterna validità. Allegria, dolore, malinconia espressi con sottile scrittura, che la comune origine pugliese di musicista e poeta riconoscono a l la base della loro cultura. Bravi gli interpreti: Valentina Coladonato e il Quartetto Prometeo.      

Michelangelo  Zurletti