FESTIVAL DEI SENSI 2013 * 23-24-25 DI AGOSTO

Il Festival dei sensi, quest'anno alla sua quinta stagione, si svolgerà il 23, 24 e 25 agosto come di consuetudine a Martina Franca, Locorotondo, Cisternino e Ceglie. Quattro fra i centri più belli della nostra magnifica Italia.
      Anche quest'anno ho avuto il privilegio di essere invitato a partecipare da Milly Semeraro l' attivissima, fantasiosa e simpatica creatrice del Festival.
La mia performance avverrà sabato 24 alle ore 13 nella deliziosa piazzetta del centro storico di Locorotondo su cui affaccia la chiesetta della Madonna del Soccorso, con il suo campanile a vela dotato di campana suonante. E proprio le campane sono l'argomento della mia stravaganza.
    
Non parlerò della funzione delle campane nello scandire il tempo liturgico della vita dei monaci negli eremi medievali.
     Non parlerò delle campane poste sui campanili delle chiese per regolare la vita religiosa delle comunità cristiane.
     Non parlerò delle campane sistemate sui campanili dei palazzi comunali per scandire le ore e le fasi lavorative delle comunità civili.
     Non parlerò infine delle campane come strumento musicale.  Per questo ci sarà un apposito piccolo concerto di campane organizzato da Ilaria Mancino che delinerà un bellissimo, affascinante  panorama sonoro.
Parlerò invece, più frivolamente, della presenza massiccia delle campane nella canzone del XX secolo. Passerò dalle Campane di Monte Nevoso a La campana di San Giusto. Parlerò del Campanaro della Val Padana, di Muraglie, di Amor di pastorello, della Chiesetta alpina e delle Campane del villaggio. E ne leggerò i testi.
Le campane, in tutte queste canzoni di successo del secolo scorso, avevano funzioni patriottiche, sociali  e politiche. I loro rintocchi scuotevano gli animi. Tra i torrenti impetuosi di sentimento che investivano: alpini vivi e morti, lavoratori dei campi, belle contadinotte di magnifiche virtù, mamme, bimbi abbandonati e tanti altri stereotipi diffusi tra gli italiani, si nascondevano messaggi politici di raffinata e pericolosa efficacia. Non erano ingenue canzonette dunque. Molte di queste canzoni strappalacrime, cantate da Luciano Tajoli, Carlo Buti, e molti altri cantanti dalla gola tremula e vellutata infatti, veicolavano vere e proprie veline di regime a  cui, negli anni '30 e '40, bisognava obbedire!!!
Dunque, a presto!


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