DANZARE COL RAGNO - Il libro. Alcuni giudizi della critica.

 
“Un volume da mettere sullo scaffale accanto a LA TERRA DEL RIMORSO di Ernesto de Martino” - Angiola Codacci Pisanelli, L’ESPRESSO.
“Il merito principale del volumetto è la capacità di coniugare un certo rigore – storiografico, filologico, etnologico – con la piacevolezza della struttura e della scrittura” - Annamaria Rivera, LIBERAZIONE.
“C’è anche qualcosa di veramente inedito e raro: una serie di 24 immagini fotografiche scattate dall’ autore nel giugno del 1974 a Galatina… a trent’anni di distanza, rendono bene l’ atmosfera dolorosa del tarantismo a chi non ha mai osservato direttamente quel fenomeno” – Felice Blasi, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO.
“Un libro terribile e magnifico che parla proprio di tradizioni potenti, oscure. S’ intitola Danzare col ragno l’ ha scritto Brizio Montinaro traducendo in pagine un lavoro teatrale. La taranta, il ballo catartico delle donne morse dal ragno velenoso, è un rito liberatorio antichissimo, una terapia, un esorcismo, una lingua per dire l’ indicibile. Ci sono foto, storici racconti di viaggio e musiche: una finestra che s’ affaccia alla parte oscura dell’ anima, un mondo che quasi non c’ è più.”  – Concita De Gregorio, LA REPUBBLICA DELLE DONNE.
L'ascolto [del CD] e la lettura [del libro] dan­no la prepotente sensazione di essere insieme pericolosamen­te attratti e respinti dalla sfera del ragno, come se questo ritua­le, per quanto primitivo, inter­pellasse direttamente ciascuno di noi.” - Raffaele Simone, IL MESSAGGERO.
Il libro di Montinaro è dunque so­prattutto una testimonianza e una riflessione su quello che il ta­rantismo è stato nella storia, ma è anche una prova di come le poten­zialità narrative del fenomeno sia­no pressoché inesauribili.” Giovanni Vacca, Il Manifesto.
 
 

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