ALIAS Supplemento settimanale de “IL MANIFESTO”

13 marzo 2008

Il fascino virtuale del licantropo

di Giovanni Vacca


…Le tradizioni popolari continuano dunque ad affascinare, tanto quelle ancora vive e operanti quanto quelle scomparse, come è il caso del tarantismo, il fenomeno che ha forse destato maggiore curiosità nel nostro paese fin da quando, negli anni Sessanta, Ernesto De Martino ne fece la sua classica analisi storico-religiosa nel ce-leberrimo volume La terra del rimorso. Ed al tarantismo è dedicato un volume appena uscito, Danzare col ragno (Argo, pp. 136 con cd, 18 euro), di Brizio Montinaro. L'autore è un attore professionista ma anche uno studioso del rito salentino, a cui ha già dedicato due libri e, nel 2005, un cd (Musiche e canti popolari del Salento vol. 3) che completava una serie di album avviata negli anni Settanta dall'etichetta Albatros. Proprio alle testimonianze di Montinaro di quegli anni, in cui il culto era ancora vivo sebbene nella sua fase finale, fanno riferimento le fotografie contenute nel libro: esse ne colgono i momenti di parossismo cinetico, quando, nella notte tra il 28 e il 29 giugno, le tarantate si recavano nella piccola cappella di Galatina per rendere omaggio al santo. Sono fotografie che mostrano un «profondo sud» che non esiste più e una funzione che da tempo è diventata sempre meno un ri-to popolare e sempre più una curiosità per forestieri: chi scrive ricorda distintamente come, nell’anno 2000, quella che la gente del luogo diceva essere l'ultima tarantata, si trovò, appena entrata nella chiesetta ed essersi distesa su un lenzuolo, circondata da una selva di telecamere e registratori, tanto che sembrava più di stare sul set di un film che a una funzione religiosa. Ma il volume di Montinaro contiene soprattutto un'intelligente selezione di scritti di medici, eruditi, viaggiatori, che nel corso degli ultimi tre secoli hanno raccontato e analizzato il tarantismo: tali contributi formano il testo di uno spettacolo che lo stesso attore ha portato in giro con l'ausilio dell'Ensemble Terra d'Otranto e registrato nel cd allegato. Le musiche, rielaborate con molto gusto da antiche trascrizioni riportate in appendice al libro, ricordano poi come un tempo le melodie e i ritmi che accompagnavano la terapia delle tarantate fossero a volte anche molto lente, lontane dallo stereotipo della danza «indiavolata» che sempre connota ogni esecuzione di revival della pizzica. Il libro di Montinaro è dunque soprattutto una testimonianza e una riflessione su quello che il tarantismo è stato nella storia, ma è anche una prova di come le potenzialità narrative del fenomeno siano pressoché inesauribili.